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Chitarra utilizzata: Brian May Red Special
Treble Booster for DSP in abbinata ad un preset Line6 su Helix LT impostato con un modello AC30 Fawn Nrm.
Chitarra utilizzata: Brian May Red Special
Treble Booster for DSP in abbinata ad un profilo di fabbrica AC30 all’interno di un IK Multimedia ToneX One.
Chitarra utilizzata: Brian May Red Special
Treble Booster for DSP in abbinata ad un plugin Neural DSP basato sull’amplificatore Morgan AC20.
Chitarra utilizzata: Gibson Les Paul (2 humbucker pickups)
Treble Booster for DSP in abbinata al software IK Multimedia Amplitube 5 impostato su un preset basato sulla testata Marshall 1959SLP (Channel II).
Chitarra utilizzata: Fender Stratocaster (3 single coil pickups)
Treble Booster for DSP in abbinata al software IK Multimedia Amplitube 5 impostato su un preset basato sul combo Fender Bassman.
Treble Booster for DSP, e l’accoppiamento di un treble booster con un dispositivo digitale non è più un problema.
Il treble booster è un dispositivo per chitarra che ha visto la luce nel mezzo degli anni ’60 del XX secolo e ha avuto un ruolo molto importante nelle produzioni dell’epoca, in special modo nel Regno Unito. Abbiamo studiato a fondo i treble booster del passato per poterci dedicare nella realizzazione di diversi modelli ideati direttamente da noi, come la serie dedicata a Brian May, il T.Boost Relic o l’ammiraglia Ingot Dual Treble Booster e abbiamo anche realizzato una sorta di guida per un perfetto utilizzo di un treble booster.
Dal 1965 (anno dell’uscita del Dallas Rangemaster, il primo treble booster della storia) sono stati realizzati molteplici circuiti dalle analoghe funzioni, a partire dai cloni, passando per i pedali e arrivando alle varie implementazioni di questo circuito di treble booster direttamente all’interno degli amplificatori. Laney, una delle più importanti e storiche aziende inglesi di amplificatori ha realizzato negli anni ’70 una testata denominata KLIPP che integrava un treble booster molto simile al Dallas Rangemaster. Questo per documentare quanto questo particolare dispositivo è stato considerato, negli anni passati e non solo, oggetto di molte sperimentazioni.
Circa dal 2010 in poi, la strumentazione digitale è intervenuta prepotentemente anche nel mondo della chitarra, tanto da creare una vera a propria fazione di chitarristi che si definiscono ‘digitali’, si tratta di un argomento complesso che meriterebbe un pensiero a sé stante. In ogni caso, pedali e strumenti digitali ci sono sempre stati, basti pensare ai bellissimi delay a rack degli anni ’80, le pedaliere multieffetto degli anni ’90 o i modeler nei primi 2000, se ne è sempre fatto uso ad ogni livello ed in ogni circostanza. Tra tutti gli innumerevoli vantaggi del mondo digitale (portabilità, efficienza, comodità ecc.) sono presenti 2 problemi tuttora irrisolti in ambito chitarristico. La prima criticità è l’impedenza: pur trovando delle simulazioni di treble booster all’interno di molti modeler attuali, nessuna offre un perfetto matching con il potenziometro di volume della chitarra, e questo è un difetto non da poco, questo perché risulta impossibile simulare un’impedenza e una reazione elettrica identica a quella reale, non si tratta di piccole differenza ma di un comportamento del tutto diverso tra circuitazione vera e modello digitale, accade anche nei modelli di fuzz allo stesso modo. La seconda problematica non da poco è il clipping: qualsiasi processore digitale, o DSP, ha un punto massimo di acquisizione di dati (in questo caso ampiezza del segnale sinusoidale), oltre questa soglia di picco massimo il DSP entra in clipping e non è più in grado di acquisire dati fedelmente, utilizzando un treble booster prima di qualsiasi apparecchio digitale è sicuro che questa soglia viene superata, pertanto l’utilizzo di questo dispositivo può causare non pochi problemi se usato in congiunzione con apparecchi digitali. Qui nasce l’idea di realizzare il primo treble booster dedicato a questo scopo.
“Suono da diversi decenni dal vivo, ho visto l’evoluzione tecnologica anche in questo settore, ho fatto uso di tantissima strumentazione di ogni tipo, ma a partire dal 2020 è nato il movimento, sì lo reputo un vero movimento, del palco muto. Molte produzioni, o semplicemente, molti organizzatori di eventi richiedono di non utilizzare amplificatori, spie e spesso anche batterie acustiche sul palco. Non è la sede giusta per discuterne le ragioni che posso -in parte- condividere, ma trovo necessario abituarsi a questo nuovo modo di fare musica dal vivo e attrezzarsi al meglio delle nostre possibilità. Ho sempre fatto uso del treble booster, quelli inclusi nei modeler però non mi piacciono, ho provato dozzine di modeler o profiler di ogni prezzo e nessuno include un treble booster convincente per ovvi motivi, allora ho pensato di costruirlo: un treble booster completamente analogico con la miracolosa capacità di non mandare in clipping il modeler mantenendo la sua potenza superiore ai +30db. Così da non rinunciare nemmeno al mismatch di impedenza e avere una reazione del potenziometro del volume della chitarra perfetta, come un vero treble booster. Proprio perché in realtà È UN VERO TREBLE BOOSTER!” – Luca Colombo
Controlli
A disposizione del chitarrista ci sono a disposizione 2 controlli:
Grazie a questi 2 controlli si può ottenere il massimo dell’efficienza e del guadagno dal treble booster senza che l’unità digitale collegata dopo vada in clipping; tutto ciò senza perdere nulla del suono e dell’efficacia del treble booster.